Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'Europa delle capitali

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Argan, Giulio 50 occorrenze

L'Europa delle capitali

degli Innocenti del Reni, in cui i due temi fondamentali della pietà e del terrore sono composti in un equilibrio architettonico e quasi simmetrico di

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degli antichi e la sua pittura non assomiglia a nulla che sia stato fatto o pensato prima di lui e neppure alla natura, perché i fatti naturali sono

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Più vitale è, indubbiamente, il classicismo carraccesco e berniniano con le sue derivazioni. L'antichità è il tempo in cui la storia degli uomini

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: dell'esperienza da affrontare da soli, dopo avere vissuto nella società degli uomini.

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è andato avanti e va avanti a casaccio e Dio non lo governa, assiste dall’empireo alle follie degli uomini che trascinano nel tempo le stesse colpe e

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ideale di ciascuno degli elementi aveva dato loro un valore in sé, non relazionabile se non per iterazioni ritmiche, non riducibile a una precostituita

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proiettate e risolte su quello schermo plastico non sono tutte eguali, anzi sono variamente modulate mediante il gioco degli scorci prospettici, la parete

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la società dei viventi alla società degli eletti. è quindi un processo d'elezione: arte edificante per eccellenza, l’architettura ha il compito di

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ritmo implica una ragion matematica. A Parigi, è stato in rapporto con la corrente filosofica degli Occasionalisti: pensa che Dio, non rivelandosi più

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nature morte, gli specialisti dei fiori, della frutta, della selvaggina, degli strumenti musicali ecc. Non di rado collaborano alla stessa opera e ciò

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degli Innocenti, tenta la sintesi: non costruisce il fatto su uno schema prospettico, ma secondo una ragione o un ordine interni, una severa struttura

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Falconieri, il Borromini usa le volte come superfici riflettenti), a rifrangersi nei frastagli sottili degli ornati. Evidentemente questa architettura

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, non sarà più una scena vuota, mentre s’attende l’ingresso degli attori che reciteranno il dramma della storia—maestra. Sarà uno spazio a dimensioni e

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anche con la esperienza del suo fare pittorico e del continuo processo di scelta che ne costituisce il processo. La visione degli oggetti raffigurati

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destino non potrà non ripercuotersi in quello degli altri, della totalità, dell'universale.

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bisogno di descriverli: gli basta un accenno, un modo di strizzare gli occhi, il rossore degli zigomi, il colore dei capelli. è questa famigliarità che gli

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se nella natura fossero contenute, in nuce, tutte le varietà degli affetti, dei caratteri, delle passioni umane. già presente, nel Rosa, quella che

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. La natura è il mondo degli antichi, il loro spazio vitale: è grande, nobile, solenne come lo sono le rovine monumentali di Roma, ma com’esse

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attrattiva degli orizzonti aperti e dei recessi boscosi, la luce e l’aria del campo, della pianura, della marina, dell’inverno, e dell’estate, le

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ridicolo: non vale di meno, anzi è più vero perché di fronte ai misteri che ci trascendono la sapienza dei filosofi non vale più delle massime degli

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Non è un caso che questa pittura nasca e si sviluppi parallelamente, e in antitesi, alla corrente dei “romanisti” e degli “italianizzanti”: è quasi

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, quando rappresentava lo stupore devoto degli astanti al Miracolo di san Benno; per il Borgianni, in quell’elogio della povertà ch'è la Santa Famiglia o

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Per quanto autonome e originali siano le personalità degli artisti, in tutte le nature morte del Seicento il punto di partenza non è mai l’emozione o

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mezzo per credere che il bene della Chiesa o dello Stato coincida col bene degli individui) dà risultati reali, concreti, visibili, tangibili, perfino

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’inquadramento definitivo degli artisti nei ranghi della borghesia professionale, la distinzione gerarchica di arte e artigianato si fa più netta e

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dà una descrizione formalmente precisa: il viso, il seno, le braccia, le gambe, la proporzione delle membra, il colore dei capelli, degli ( occhi

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che fanno, alla fine del Cinquecento, il Gilio nei Due dialoghi... degli errori de' pittori circa le historie (1564), l’Ammannati (1582), il Paleotti

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’universo nel suo continuo divenire non regge all’esame: fissa e mobile che sia, la struttura dell'universo non è più l'oggetto dell'interesse degli

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mostrare che la virtù eroica non è soltanto degli antichi e dei grandi, che chiunque può diventare santo anche vivendo nel mondo e adempiendo con animo

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umana si proponga d'agire la propaganda mediante l’immagine: sull’immaginazione, appunto, considerata come sorgente ed impulso degli “affetti” o dei

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, di tendenza: se l’arte deve esercitare una funzione nella società è necessario spiegare le intenzioni e i procedimenti degli artisti. L'arte è una

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servono ancora degli altri tempi rammentando le cose passate e conietturando le future ” (Rettorica, I, 3). Il genere che trova la sua espressione nell

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ben consigliare, è possedere tutte le sorti degli stati, e saper distintamente le consuetudini, le leggi e le cose utili particolarmente a ciascuno

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Stato non si sopprimono ceto il carattere, il temperamento, le passioni, le virtù, i vizi degli individui; ma tutti questi fatti vengono considerati non

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Nel secolo XVII l’accentramento dei poteri determina il prevalere di una città, che diventa la sede dell’autorità dello Stato, degli organi di

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dal Fontana, e il portico berniniano di San Pietro. Sono spazi aperti, prospettici, architettonicamente definiti dalle facciate degli edifici laterali

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ordinata degli edifici, spesso collegati gli uni agli altri e distinti soltanto dal disegno delle sobrie facciate, forma la prospettiva delle strade; se

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”, organizzata attraversò l’azione delle accademie e le carriere burocratiche degli architetti, ormai inseriti nell’apparato dello Stato e ubbidienti alle

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come schemi distributivi per la prospettiva “monumentale” degli edifici: nella regolarità geometrica della riforma barocca di Torino non si riflette

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Il tema del monumento passa ben presto al costume, influendo sulla concezione dell’ornato e dell'arredamento degli edifici religiosi e civili. Nei

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in materiali preziosi, degli apparati provvisori per le sepolture. implicita nella monumentalità della tomba è lo sviluppo, attraverso l'allegoria, del

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quanto è possibile del mondo d'immagini degli indigeni e, spesso, degli indigeni stessi come interpreti, perché in genere le nuove chiese, tracciate su

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: ma così anche il passato viene piuttosto immaginato che ricordato perché non è altro che la forma auspicata degli eventi futuri.

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“monumentale” nasce dalla combinazione degli effetti proprii delle tre arti: vi sono finte architetture, finte sculture. Ma tutto si fonde nell'effetto

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ha più alcun rapporto con l’architettura della chiesa: la società degli eletti ha ormai la sua casa o il suo palazzo o la sua corte in cielo

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psicologico che ottico, anche se fondato su fatti visivi. La coerenza psicologica degli effetti visivi può valere più della logica formale: il Reni vuole

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alto appaiono, tra le nubi, angeli e santi. L’evidenza tangibile degli oggetti vicini accredita, psicologicamente, la visione miracolosa. Nell'ordine

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grandezze per le diverse categorie degli oggetti, lo spazio non risulta più dalla “similitudine” delle proporzioni, ma dalle relazioni tra cose

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improvvisa di un monumento, al repentino aprirsi di una veduta; ma anche all’individuazione tipologica degli edifici secondo le particolari esigenze

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pluralità o il mutamento degli assi visivi. In questo processo non si tiene conto esclusivamente delle condizioni oggettive della visione, ma anche

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